Sabato 27 Luglio 2024

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  • 30/11/2022

Operatore culturale: quali sono le competenze richieste dal mercato nel 2022

Con questo articolo individuiamo quali sono le reali competenze che il mercato richiede nel 2022 alla figura professionale dell’operatore culturale e trasversalmente a tutte le figure specifiche. A cura di Deborah Mendolicchio, Orientatrice Asnor.

Una delle maggiori difficoltà riscontrate appena finito un percorso artistico accademico è l’impreparazione al lato economico finanziario del mondo del lavoro. Questa esperienza accompagna tutti i laureati in modo trasversale, tuttavia nel mondo umanistico e specialmente nel settore dell’arte il percepito in tal senso si fa ancora più spiccato.

L’identità dell’impresa culturale

L’impresa culturale ha una chiara identità nella coscienza collettiva e secondo “The Economy of Culture in Europe” risponde alle seguenti linee:

  • industrie culturali tradizionali: arti visive, danza, teatro, istituzioni museali, etc…l’identità è culturale ma non necessariamente economica;
  • Industrie creative: settore destinato alla produzione di beni culturali destinati al consumo e la dimensione economica è molto più evidente. Fanno parte di questo settore il design, l'architettura, la moda, il marketing.

Il mondo di oggi è cambiato molto e la trasversalità delle competenze ha richiesto di osservare le cose anche da ulteriori punti di vista, oltre a questi.

Se da un lato la verticalizzazione del comparto culturale vede come fruitore un appassionato che desidera accrescere il proprio sapere, d’altro canto le figure professionaliesterne al settore dell’arte hanno mosso le acque ricordandoci che, alla base della divulgazione culturale, vi è sempre stato un florido mecenatismo imprenditoriale.

Così, laddove trovare fondi per supportare progetti e risorse umane pare una panacea e si ricorre ai miracolosi fondi governativi, sperando di riuscire ad ottenerli, altre figure professionali come commercialisti e consulenti patrimoniali e finanziari, portano a vedere l’arte come uno strumento eccezionale di Responsabilità Sociale di Impresa, di vantaggi patrimoniali notevoli nonché benefici fiscali floridi e vantaggiosi laddove si sposi progettualmente l’inerenza alle normative.

L’identità dell’impresa culturale non è solo del tipo estraneo al mercato e alle transazioni di denaro, sebbene sia quella maggiormente conosciuta dalle masse, per via della scuola, delle passeggiate ricreative in mostre e musei.

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La trasversalità della figura dell’operatore culturale

Pandemia, guerra, inflazione, hanno aperto gli occhi su come arte e cultura possano essere un traino per influire sulla salute ed il benessere, oltre ad essere anche un forte impulso trainante per economia, fisco e finanza. L’istantanea della sesta edizione del Global Art Market Report, pubblicato dal colosso delle fiere Art Basel con la banca d’affari UBS e realizzato dall’economista Clare Mc Andrew, ha infatti stimato in 65,1 miliardi di dollari (pari a 62 miliardi di euro circa, + 29% rispetto al 2020) il valore globale del mercato dell’arte a fine 2021, in crescita rispetto ai 64,1 miliardi di dollari del 2019. Questi risultati dimostrano che, nonostante condizioni operative ancora difficili, le gallerie e le case d’asta si sono adattate con successo alla nuova modalità online e offline

Se la mission di una figura professionale come il restauratore è conservare il bene culturale, oggi, per espletare questo lavoro occorre anche sviluppare competenze trasversali come ad esempio lo sviluppo di partnership con figure professionali che detengono relazioni con gli investitori.

Oggi, ogni figura dell’arte, occorre sia informata sul mercato, sull’economia dell’arte, sulla fiscalità e sulla finanza, così da contribuire ad ingenerare un indotto di operatori satelliti all’arte, catalizzatori di mecenatismo imprenditoriale che abbeverano di liquidità gli imprenditori culturali e le risorse umane.

Le nuove competenze trasversali richieste dalle imprese nel 2022

Per operare in ambito artistico - a qualunque titolo -, finiti gli studi è necessario allargare le proprie conoscenze sviluppando determinate competenze trasversali nei seguenti ambiti:

  • consulenza e tutela patrimoniale del bene culturale;
  • consulenza e tutela legale in diritto dell’arte;
  • consulenza in fiscalità dell’arte;
  • marketing e comunicazione finalizzata alla brand identity mecenatista;
  • marketing delle relazioni per sviluppare sinergie professionali in ed extra mercato specifico;
  • self coaching per imparare a lavorare per obiettivi portando risultati.

Volendo approfondire ogni area, non basterebbe un master. Infatti, non si intende richiedere ai nuovi laureati in discipline artistiche di diventare economi oppure legali, o notai. Bensì, si richiede di conoscere l’identità delle figure professionali a lui satelliti, per intessere delle relazioni sinergiche.

Le competenze richieste dal mercato d’arte nel 2022 sono più che mai trasversali e aperte all’economia collaborativa, non a quella chiusa e competitiva.

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