Domenica 24 Novembre 2024

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  • 8/10/2024

La formazione obbligatoria dei docenti, una guida per fare chiarezza

La formazione obbligatoria dei docenti, introdotta nel 2015, è uno dei temi più discussi tra gli insegnati italiani. Chi è obbligato? Quante ore bisogna fare? Quali corsi scegliere? Il Centro Studi Asnor ha elaborato questa guida di facile consultazione per rispondere ai dubbi più diffusi.

La formazione obbligatoria dei docenti: legge 107/2015

La formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale. È questa l'affermazione centrale intorno a cui ruota tutta la costruzione normativa dell'obbligo formativo per gli insegnanti, affrontato per la prima volta dalla legge 107 del 2015. Questo testo, pur presentando diverse lacune, fissa i punti cardine di tutta la regolamentazione. Le parole e gli aggettivi non sono ovviamente utilizzati a caso. La formazione, in primo luogo, è qualificata come "in servizio", indicando quindi la necessità che venga fatta rientrare nelle ore retribuite già previste dal contratto nazionale. Seguono poi tre ulteriori specifiche: obbligatoria, permanente e strutturale. L'intento del legislatore è chiaro, dare valore alla formazione come ad una attività insita nella stessa professione di docente, chiamato ad essere sempre aggiornato. Vediamo ora, però, i dettagli più tecnici, che rispondono alle domande più ricorrenti in materia.

Il Piano per la Formazione dei Docenti

Come detto la legge 107/15 non è esaustiva. Maggiori dettagli sono stati definiti all'interno del Piano per la Formazione dei Docenti, valido per il triennio 2016-2019. Questo, infatti, è il documento con cui il Miur si è fatto "regista" della formazione dei docenti, a livello nazionale, dettando le linee guida. In particolare, fissa gli obiettivi e di conseguenza gli ambiti entro i quali deve essere svolta la formazione. Per questi primi tre anni, sono stati scelti i seguenti segmenti:

  • Inclusione scolastica e sociale
  • Gestione della classe e problematiche relazionali
  • Didattica e metodologie
  • Sviluppo della cultura digitale ed educazione ai media
  • Didattica per competenze e competenze trasversali
  • Problemi della valutazione individuale e di sistema
  • Autonomia organizzativa e didattica

Chi è obbligato alla formazione

L'obbligo di formazione e aggiornamento professionale riguarda tutti i docenti di ruolo che abbiano un contratto negli istituti pubblici, sia esso part time o full time. Si estende, senza eccezioni, a tutti gli ordini e gradi di istruzione: scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria, di primo e secondo grado.

La quantificazione dell'obbligo formativo: quante ore ogni anno?

È in assoluto il dubbio più frequente tra gli insegnanti. Quante ore di formazione devo assolvere per essere in regola? La legge 107/15 non definisce alcun monte ore fisso. Le scuole, a livello locale, invece, sono chiamate a quantificare l'obbligo in termini di Unità Formative (molto simili ai CFU dei percorsi di laurea), indicando anche le attività valide per assolverlo (formazione in presenza e a distanza, sperimentazione didattica documentata, lavoro in rete, approfondimento personale e collegiale, documentazione e forme di restituzione e rendicontazione, progettazione).

Il Dirigente Scolastico, il PTOF e la libertà di formazione

Il sistema decisionale disegnato per la formazione obbligatoria nella scuola ha una struttura a più livelli. Il Miur, nel già citato Piano per la Formazione dei Docenti fissa gli ambiti dell'aggiornamento. Il Dirigente Scolastico, all'interno di ogni istituto, detta le linee di indirizzo. Infine, il Collegio Docenti, elabora tutte queste indicazioni e inserisce specifiche proposte formative all'interno del Piano Triennale dell'Offerta Formativa. In tutto questo sistema, però, un ruolo cardine è sempre e comunque riconosciuto alla libertà del docente. In nessun modo gli insegnati possono essere obbligati a prendere parte alle iniziative di formazione approvate dal collegio. Il loro unico dovere è il rispetto degli obiettivi. Per il resto, possono liberamente scegliere corsi "esterni", purché proposti da soggetti accreditati.

La direttiva 170/2016, gli enti accreditati e la piattaforma SOFIA

Oltre alla legge 107/2015, infatti, c'è un altro atto normativo di importanza centrale nella costruzione dell'obbligo formativo dei docenti. Si tratta della Direttiva 170/2016, che affronta la questione degli enti accreditati per erogare i corsi di formazione. Con questo testo, il Governo ha fissato i criteri che gli enti privati che erogano formazione devono rispettare per essere accreditati presso il Miur e per vedere riconosciuti i loro corsi. Contestualmente viene istituita la piattaforma SOFIA, dentro la quale vengono raccolti tutti i corsi di formazione validi per assolvere l'obbligo professionale.

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