- 1383
- 3 minuti
- 27/1/2023
Studenti stranieri e Università, un progetto europeo per favorire la comunicazione interculturale
Il progetto europeo PISH cerca di fornire strumenti utili quali metodologie di lavoro, esercizi, giochi, attività e altri “tools” agli insegnanti delle università, per aiutarli ad assistere e sostenere le classi in cui vi sono studenti locali insieme ad allievi stranieri. Approfondimento a cura di Antonino Imbesi, Direttore dell'ufficio Europe Direct Basilicata e membro del Comitato Tecnico Scientifico di Asnor.
Un progetto europeo per favorire la comunicazione tra gli studenti di diverse nazionalità
Il progetto Problem-Based Learning, Intercultural Communications and STEM in Higher Education (acronimo PISH) è un partenariato strategico europeo co-finanziato dal programma Erasmus Plus che mira a soddisfare le esigenze di comunicazione interculturale nell'ambiente di apprendimento peer-to-peer degli studenti STEM negli Istituti di Istruzione Superiore.
La parola STEM è un acronimo che deriva dall'inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics, utilizzato per indicare le discipline scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e i relativi corsi di studio.
Il progetto cerca di fornire strumenti utili quali metodologie di lavoro, esercizi, giochi, attività e altri “tools” agli insegnanti delle università, per aiutarli ad assistere e sostenere le classi cosiddette “miste” in cui vi sono studenti locali insieme ad allievi stranieri.
Entro l’agosto 2023, saranno sviluppati quattro prodotti intellettuali settoriali:
- una raccolta di buone prassi;
- un toolkit sulle comunicazioni interculturali incentrato appunto sul cosiddetto PBL o Problem-Based Learning (in italiano “apprendimento basato sui problemi);
- una piattaforma online;
- un resoconto di valutazione delle azioni pilota da sviluppare nelle classi.
Il partenariato europeo che sta lavorando al progetto PISH (approvato dalla Agenzia Nazionale Erasmus Plus Danese) è composto da: Università di Aalborg (Danimarca); EURO-NET (Italia); Università della Tessalia (Grecia); Crossing Borders (Danimarca); Comparative Research Network (Germania); Center for Education and Innovation (Grecia) e ITA Suomen Ylipisto (Finlandia).
Obiettivi del progetto PISH
Il progetto parte da due constatazioni: la prima è che, secondo Eurostat, nel 2017, c’erano ben 1,7 milioni di studenti stranieri in Europa di cui il 37,8% proveniva dal nostro continente e il resto da altre parti del mondo; la seconda è che molti formatori e docenti (secondo le ricerche condotte da Singaram nel 2011 e Eringa & Huei-Ling nel 2009) non sono dotati delle capacità per promuovere o facilitare una comunicazione efficace peer-to-peer tra i loro studenti internazionali e quelli locali nel settore dell’apprendimento basato sui problemi.
Di conseguenza, la comunicazione interculturale è una delle sfide più rilevanti per gli studenti ed i docenti di PBL, tenuto anche conto che in questo settore non esiste un quadro ben definito volto a consentire comunicazioni o dialoghi interculturali attivi: in un tale scenario, gli studenti navigano spesso da soli nell'esperienza di interazione peer-to-peer, in base ai loro presupposti culturali, diminuendo il potenziale di apprendimento che il PBL ha in sé.
Questo è il motivo per cui questo progetto fornisce agli insegnanti le competenze necessarie per promuovere la comunicazione interculturale tra gli allievi, fornendo altresì un quadro pedagogico.
L’iniziativa, diretta a migliorare capacità e competenze di coaching e comunicazione interculturale degli insegnanti accademici, punta a coinvolgere ONG, responsabili politici ed organizzazioni o associazioni pertinenti che possano aiutare a istituzionalizzare i suoi risultati nelle facoltà universitarie.
Tutti gli interessati possono seguire il progetto sulla pagina Facebook ufficiale.