Martedì 16 Luglio 2024

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  • 14/5/2021

Gestire le emozioni durante il cambiamento

Come possiamo gestire le emozioni durante una fase di cambiamento molto importante per la nostra vita? Ce ne parla la Dott.ssa Paola Scarel, Orientatrice Asnor.

Paola Scarel è Orientatrice, Docente in Comunicazione efficace e Public Speaking, Specialista nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento. Esperta di gestione delle emozioni, ci offre qui un importante consiglio su come allenarsi al cambiamento, proprio grazie alle emozioni.

Allenarsi al cambiamento

Se viviamo la vita come sonnambuli, guidati dalle aspettative, o dalla speranza che con un po’ di fortuna nulla di particolarmente rischioso ci attraverserà mai la strada, rischiamo di trovarci bloccati ad ogni piccolo imprevisto.
Il nostro freno si chiamerà Paura, Ansia, Panico, Dolore oppure Rabbia. E le nostre reazioni saranno… beh, saranno imprevedibili.

Allenarsi al cambiamento significa allenarsi a gestire le emozioni: così si trasformano i Limiti in Opportunità!
Se un cambio di programma, a mente fredda, può anche sembrare un obiettivo sostenibile, quando ci vengono repentinamente addosso grossi capovolgimenti, è molto difficile rimanere impassibili!
C’è però qualcosa che possiamo fare: addestrarci a gestire le Emozioni.
Questo ci permetterà di far fronte allo sconvolgimento emotivo e al rischio di prendere decisioni impulsive, che porterebbero a conseguenze indesiderabili.

Come “ragiona” la Psiche?

La nostra psiche è regolata da meccanismi delicati, che hanno tutti il medesimo scopo: mantenere l’equilibrio interno, il senso di auto-efficacia e un'identità stabile.
Ciascuno di noi costruisce, nel tempo, un modello di sé e della propria vita, dentro al quale ogni persona, ogni esperienza e ogni luogo conosciuto si vedono assegnato il loro posto. E a quel determinato posto è anche legata una memoria emotiva.
Alla memoria, non piacciono gli episodi slegati l’uno dall’altro, preferisce di gran lunga le storie e adora le trame. La spiegazione è che funziona per associazioni ed è più facile ricordare le cose che ci hanno colpito maggiormente (nel bene e nel male), ovvero quelle che ci hanno emozionato di più.

Possiamo dimenticare i dettagli ma l’emozione di quella prima volta, no!

Anche le scelte che facciamo, si basano su questa mappa interiore, fatta di strade conosciute, orari determinati, linguaggi specifici e via dicendo. Possiamo dire che a guidare le nostre azioni è soprattutto l’aspettativa, pre-determinata, che compiendo quelle azioni, le cose andranno come ce le siamo immaginate.

Avere delle aspettative ci trasmette sicurezza e un senso di benessere generale. Il rovescio della medaglia, è che viviamo una larga parte della nostra vita con il pilota automatico inserito.

Pensiamoci, il potere dell’aspettativa è talmente grande che a volte, anche un piccolo cambio di programma, è in grado di rovinarci la giornata!
Che dire di un bicchiere rotto, un caffè rovesciato, uno scivolone inatteso, una gaffe imprevista?

L’abbiamo provato tutti, quel gelo improvviso, il vuoto allo stomaco, le mani tremanti, la mente confusa e poi, più tardi... quanto imbarazzo, per una reazione incontrollata!
È come trovarsi in caduta libera e non avere la più pallida idea di come fermarsi, magari a pochi minuti da un colloquio importante, da un esame, o dall’incontro che avevamo programmato in ogni dettaglio.

L'imprevisto è un fatto del tutto inaspettato: oggi il Destino ci ha fatto una sorpresa!

In queste situazioni, tentare di essere razionali o aggrapparsi a pensieri positivi è quasi inutile, ogni ragionamento è inibito: le Emozioni sono strumenti antichi, molto più potenti della mente analitica e soprattutto molto, molto più veloci!
Le Emozioni ci spingono all’azione immediata, come la fuga o l’aggressione ma anche uno schiaffo, un abbraccio o un sorriso a trentadue denti, le lacrime irrefrenabili e così via, sono esempi di reazioni causate dalle Emozioni. 

Come recuperare il controllo?

Esistono numerose tecniche valide ma occorre esercitarsi per non trovarsi impreparati. Per fortuna, un’altra caratteristica del nostro magnifico cervello, è che tende alla pigrizia: cioè, se appena può, preferisce risparmiare energia affidandosi a soluzioni già sperimentate ed è qui che la pratica torna utile.

Ecco un piccolo espediente decisivo!

Per allenarsi, e capire quanto siamo flessibili, è utile programmare un vero e proprio percorso facendo le cose per gradi: la gradualità è l’accorgimento che ci permetterà di tenere sotto controllo il sistema emotivo-reattivo.
Introdurremo, allora, un piccolo cambiamento per volta: ad esempio, possiamo cominciare modificando leggermente il tragitto casa - lavoro.
Anche una piccola variazione, ci farà sentire immediatamente diversi perché allerterà il nostro sistema interno, spingendolo a rivedere le sue mappe cognitive.

In pratica, stiamo cominciando ad allentare la supremazia del pilota automatico, che fa capo alla nostra mente inconscia, per restituirlo alla parte cosciente.
In seguito, manterremo quella piccola variazione per più giorni, fino a quando diventerà essa stessa un'abitudine e poi, come per fare un piccolo dispetto al nostro sistema-automatico, la cambieremo di nuovo! 

La cosa veramente straordinaria, è che un solo piccolo cambiamento avrà, in breve tempo, l’effetto di una valanga, rendendoci realmente più flessibili e capaci di controllare l’esplosione emotiva anche di fronte a situazioni più complesse.

La vera differenza tra il subire passivamente una situazione di cambiamento, piccola o grande che sia, e l’essere in grado di guidare se stessi verso la migliore delle soluzioni possibili, non la fanno le abilità logiche ma il potere sulle proprie emozioni.

In questo articolo si parla di

Dott.ssa Paola Scarel

Dott.ssa Paola Scarel

Orientatrice Asnor

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