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- 7/9/2021
Alla scoperta della Flipped Classroom, cos'è e come funziona la didattica capovolta
La Flipped Classroom (letteralmente "Classe Rovesciata") è una metodologia di insegnamento che ribalta il tradizionale ciclo di apprendimento. Oggi la Didattica Capovolta è considerata da tantissimi insegnanti un'alternativa valida ed efficace alla lezione frontale, applicabile in tutte le materie, dall'italiano alla matematica. Vediamo insieme come nasce e come si sviluppa nella pratica questo innovativo approccio pedagogico.
Flipped Classroom, cos'è e come nasce
Per rintracciare il seme originario della Didattica Capovolta non è necessario spingersi troppo indietro nel tempo. Il primo esperimento di Classe Rovesciata, infatti, risale agli inizi del ventunesimo secolo.In una scuola del Colorado, due insegnanti di chimica si trovanoad affrontare problemi didattici legati all'alto tasso di assenteismo e allo scarso interesse degli studenti verso le lezioni. Decidono allora di fornire agli alunni alcuni videotutorial sugli argomenti affrontati in classe. Riscontrano una reazione estremamente positiva e piano piano si rendono conto che le lezioni frontali della metodologia tradizionale possono essere perfettamente sostituite da materiale multimediale. Gli alunni iniziano così a studiare le lezioni a casa e di conseguenza cominciano a sfruttare il tempo in aula per attività più creative e partecipative. È il primo accenno di Flipped Classroom. Oggi quei due inseganti, Jonathan Bergmann e Aaron Sams, sono riconosciuti internazionalmente come i fondatori della Didattica capovolta, conosciuta anche come Classe rovesciata, un approccio pedagogico alternativo che rovescia la metodologia tradizionale di insegnamento, sostituendo le "vecchie" lezioni frontali con materiale multimediale usato dagli alunni per prepararsi autonomamente a casa. Questa è la fondamentale inversione che effettua la Didattica capovolta: la lezione viene spostata a casa, dove l'alunno può imparare individualmente con video didattici e materiale multimediale, mentre a scuola si libera spazio per l'apprendimento attivo, la cooperazione e la discussione collettiva.
Classe rovesciata, una nuova maniera di insegnare, di imparare e di valutare
La Didattica Capovolta supera la "sacra trinità" che tradizionalmente domina la vita della scuola: lezione frontale a scuola; studio ed esercitazione a casa; 3) di nuovo a scuola per la verifica della conoscenze e la valutazione. Può essere utilizzata con successo nella scuola primaria così come nella scuola secondaria, e si adatta all'insegnamento di tutte le materie. Con la Classe Rovesciata cambia il ruolo dell'insegnante, che smette di essere un trasmettitore freddo di sapere nozionistico, per diventare un accompagnatore, un tutor che deve coordinare e guidare un processo di apprendimento attivo in cui al centro c'è lo studente. Questa nuova forma di insegnare parte da una forte convinzione di base: la rivoluzione digitale ha cambiato profondamente il rapporto tra scuola e società. Nell'era dell'informazione, la scuola deve quindi rispondere a nuove esigenze e per farlo deve prima di tutto adattarsi alle nuove abitudini cognitive dei "nativi digitali". Ecco perché c'è bisogno di una Flipped Classroom. L'insegnamento capovolto cerca di sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie digitali per attivare le "competenze cognitive di base" (ascolto e memorizzazione) degli studenti quando sono a casa. Video, podcast e materiale multimediale in generale, permettono infatti di poter apprendere in maniera semplice ed efficace fuori dalle mura scolastiche. Questo consente inoltre di andare incontro alla diversità nel processo di apprendimento di ciascun alunno, che è più libero di autogestirsi a seconda delle sue esigenze. A scuola, invece, si possono attivare quelle che sono definite come "competenze cognitive alte". Grazie al confronto con gli altri alunni e al sostegno dell'insegnante, infatti, si possono risolvere dubbi, comprendere i passaggi più complessi, applicare la conoscenza mediante esercizi pratici proposti dal docente. Con la Classe Rovesciata, cambiando il modo di insegnare e di imparare, cambia anche il momento della valutazione. Spetta sempre all'insegnante formalizzare e verificare quanto appreso dal gruppo classe. Tuttavia, seguendo i principi della Didattica Capovolta, si mette al centro la partecipazione attiva dell'alunno, dando quindi importanza all'auto-valutazione. Inoltre, non è più solamente il "risultato finale" (il compito o l'interrogazione) ad essere preso in considerazione, ma tutto il processo di apprendimento, con un occhio di riguardo alle capacità cooperative e collaborative dell'alunno.
La metodologia della Didattica Capovolta
Dagli Stati Uniti, la didattica capovolta si sta diffondendo sempre di più nelle scuole europee ed italiane. Gli insegnanti si trovano quindi a implementare un nuovo ciclo di apprendimento, che possiamo schematizzare sinteticamente in tre fasi principali. 1) Nella prima fase l'insegnante introduce l'argomento di studio. Si tratta di un passaggio delicato perché il docente deve riuscire a stimolare interesse nel gruppo classe. Senza il coinvolgimento degli alunni è impossibile conseguire una loro partecipazione attiva. Perciò è fondamentale presentare il tema di studio problematizzandolo e ancorandolo il più possibile alla realtà, utilizzando contenuti efficaci ed inclusivi. 2) Gli studenti devono poi sviluppare l'argomento di studio in maniera critica, propositiva, seguendo un approccio pedagogico che favorisce la riflessione collettiva, il confronto e la sperimentazione. In questa seconda fase della Flipped Classroom, l'insegnante svolge il ruolo cruciale di tutor, di guida e di supporto all'elaborazione attiva dello studente. Per favorire l'elaborazione del gruppo classe, i docenti propongono un "problema complesso e aperto", chiamato "compito aperto" o "di realtà". Gli studenti si trovano così a cercare soluzioni concrete per un problema che viene inserito dal docente in un contesto il più possibile reale. In alternativa al compito aperto, l'insegnante può presentare alla classe un problema pensato appositamente per essere risolto in gruppo (il "compito creativo"), favorendo così la cooperazione tra alunni. 3) L'ultima fase della Classe Rovesciata è invece quella dedicata alla rielaborazione e alla valutazione. A partire dai compiti realizzati nella fase precedente, l'insegnante modera il confronto e il dibattito tra gli alunni, facilitando la formalizzazione della conoscenza acquisita. Successivamente si procede al processo di valutazione, che è comunque presente in tutto il ciclo di apprendimento attraverso l'osservazione dell'insegnante. Come già detto in precedenza, la verifica delle conoscenze nella didattica rovesciata dà importanza alla auto-valutazione e co-valutazione degli alunni. Attraverso il dibattito e la riflessione collettiva, gli studenti possono così partecipare alla verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi posti all'inizio del percorso.