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- 22/9/2022
Come uscire dalla zona di comfort: 5 consigli pratici per vincere le paure e migliorare se stessi
Sfidare se stessi uscendo dal limite di ciò che si crede sia già conquistato (il cosiddetto porto sicuro) può aiutare molto ad apprendere nuove competenze e ad affrontare quelle insicurezze personali che rischiano di compromettere la crescita sociale e lavorativa, insieme al benessere della persona. Questo significa uscire dalla zona di comfort. Di seguito 5 consigli su come farlo al meglio.
Cos’è la zona di comfort
La “comfort zone” può essere definita come quella condizione mentale - una sorta di confine autoimposto - in cui si prova un senso di familiarità e protezione, nel pieno controllo di chi siamo e di cosa stiamo facendo, perché fondamentalmente ciò è a noi conosciuto e non produce ansia o stress.
Il lavoro svolto ogni giorno allo stesso modo, oltre alla routine accumulata con le attività extra-lavorative, rappresentano un limite entro cui possiamo abitualmente sentirci sicuri e più forti, anche agli occhi degli altri.
Perché dovremmo uscire dalla zona di comfort
La vita comincia alla fine della tua zona di comfort
(Neal Donald Walsch)
Perché dovremmo desiderare di uscire dalla zona di comfort? Mantenersi entro i confini di ciò che è sicuro e conosciuto può cominciare a essere davvero un limite se ragioniamo in termini di prestazioni, produttività e obiettivi da raggiungere. La ragione per cui abbiamo bisogno di uscire dalla nostra zona di comfort è che, finché restiamo fermi nelle nostre convinzioni e nelle nostre sicurezze, le prest azioni lavorative tenderanno sempre più ad appiattirsi.
Non abbiamo - e non cerchiamo - la possibilità di sviluppare nuove abilità, di conoscere nuove persone, di elaborare nuovi progetti perché ci appaiono come fonte di rischio e salti nel buio. Così facendo, rischiamo di non raggiungere un miglioramento tanto nella sfera lavorativa quanto in quella privata.
Come uscire dalla zona di comfort: 5 consigli
Impariamo a uscire dalla zona di comfort con questi 5 consigli:
- Informarsi. La paura dell’ignoto può essere superata facendo molte ricerche e traendo la massima informazione su un dato elemento che ci rende insicuri. Una call con un nuovo collaboratore o un colloquio di lavoro possono essere affrontati al meglio arrivando a quell’evento muniti delle giuste informazioni sugli argomenti da trattare e sulle persone con le quali andremo a parlare.
- Sviluppare un piano. L’ansia da prestazione può essere superata andando a produrre degli schemi - nero su bianco - di quelli che sono gli ostacoli da superare, l’universo del non conosciuto che procura in noi la paura di sbagliare. A questo punto, occorre trasformare tali ostacoli in obiettivi, in modo da vederli sotto una luce positiva di strategia vincente e non di piano fallimentare.
- Seguire un obiettivo alla volta. Lavorare per piccoli passi è un ottimo modo per concentrare la paura senza disperderla, perché così facendo si riduce il rischio di potenziarla e rafforzarla. Uscire dalla zona di comfort richiede pazienza e la possibilità di non vedere subito i risultati sperati, quindi è bene focalizzare l’attenzione su dei piccoli obiettivi, da superare un po’ alla volta.
- Accettare l’insicurezza. Quello che oggi ci mette a disagio, ci fa sentire insicuri, domani potrà farci sentire tranquilli e padroni della situazione. E sarà una nuova sfida mettere in discussione quanto conosciuto e scoperto, al fine di allargare ulteriormente la zona in cui ci sentiamo protetti e sicuri. Bisogna stare scomodi per capire che occorre alzarsi e cercare un’altra sedia su cui sedersi.
- Non esagerare. Se l’ansia aumenta troppo, rischiamo di ritrovarci oltre la zona di apprendimento ottimale, in quella che Alasdair White ha definito panic zone. Perché l'eccesso di pressione genera disorientamento e confusione. Così non riusciamo ad apprendere o migliorare, ma restiamo letteralmente paralizzati dall’ansia. È importante fare un passo indietro, laddove si è arrivati troppo oltre.
Con questi consigli, è possibile sfidare la zona di comfort e provare a uscirne per raggiungere la zona ottimale di apprendimento, quella in cui siamo capaci di sperimentare cose nuove, di migliorare e superare i nostri limiti.