Martedì 16 Luglio 2024

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  • 16/1/2023

Come cambierà il programma Erasmus dopo il Covid-19

Nessuna battuta d’arresto per il programma europeo più ambito dagli studenti universitari. Gli studenti interessati allo scambio, dunque, potranno ancora presentare domanda e partecipare al programma in modalità virtuale.

Ormai è chiaro come la pandemia da Covid-19 abbia cambiato radicalmente alcuni settori della vita quotidiana. Soprattutto nel settore della formazione universitaria, che comprende periodi di studio all’estero, molto ambiti dagli studenti (Erasmus e Erasmus+), sospesi a causa della situazione sanitaria globale, la situazione si è modificata e si prevedono ulteriori cambiamenti. 

Il programma Erasmus in sintesi

  • Il programma Erasmus è nato nel 1987 come un programma di scambio per studenti, ma dal 2014 offre anche opportunità a insegnanti, tirocinanti e volontari di tutte le età. 
  • Al momento coinvolge 33 paesi (tutti e 27 i paesi dell’UE, Regno Unito, Turchia, Macedonia del Nord, Norvegia, Islanda e Liechtenstein) ed è aperto a paesi partner in tutto il mondo.
  • Oltre 9 milioni di persone hanno preso parte al programma Erasmus+ negli ultimi 30 anni e quasi 800mila persone hanno partecipato al programma solo nel 2017.

Gli studenti Erasmus durante la pandemia (fonte: Erasmus Student Network)

Al fine di catturare le esperienze di studenti e tirocinanti in tutta Europa riguardo l'impatto del Covid-19 sulla loro esperienza di mobilità, l'Erasmus Student Network (ESN) ha pubblicato un rapporto di ricerca sull'argomento. Si basa su un sondaggio in cui 22.000 studenti e tirocinanti internazionali in Europa hanno fornito informazioni sulle loro esperienze. Il rapporto mira a supportare i responsabili politici a prendere decisioni basate sull'evidenza al fine di rispondere alle principali sfide che gli studenti affrontano durante gli scambi con l’estero.

Alcuni dei risultati chiave del rapporto sono i seguenti:

  • Il 25% degli scambi di studio è stato cancellato a causa della pandemia di COVID-19 
  • La percentuale di studenti che sono rimasti nella loro destinazione di scambio è diminuita lentamente dall’inizio dell’indagine
  • Il 37,5% degli studenti ha affrontato almeno una difficoltà grave legata allo scambio, come l’impossibilità di ritornare a casa o problemi di sistemazione 
  • Il 34% degli studenti segue un piano di studi con lezioni parzialmente online o posticipat
  • Il 7% degli studenti ha dichiarato di non ricevere alcuna borsa di studio per i propri studi; il 24% ha dichiarato che manterrà la sovvenzione, parzialmente o totalmente; la maggior parte degli studenti non sa cosa accadrà alle loro borse di studio
  • Il 75% degli studenti le cui mobilità sono state cancellate hanno ottenuto il sostegno dalle loro università di provenienza; la forma più comune è stata il supporto con gli orari dei corsi e il programma accademico.

Che cosa sta facendo l’Unione Europea

La Commissione europea renderà i programmi più flessibili per quanto legalmente possibile per limitare l’impatto negativo della crisi sui giovani volontari e studenti Erasmus.

Inoltre, l’organo comunitario ha suggerito alle autorità nazionali responsabili per la gestione dei programmi di studio all’estero di invocare cause di forza maggiore per valutare l’approvazione di costi aggiuntivi legati a Covid-19 fino all’importo massimo dei finanziamenti del progetto. Ha anche suggerito di rinviare di 12 mesi le attività in programma.

La commissione parlamentare Cultura e istruzione ha chiesto alla Commissione europea di fare tutto il possibile per fornire sostegno e informazioni chiare e rassicurare i partecipanti dei programmi.

Il 15 aprile, in una lettera indirizzata alla Commissaria per i giovani e l’istruzione Mariya Gabriel,  gli eurodeputati hanno chiesto alla Commissione di assicurare la massima flessibilità soprattutto per aiutare chi è dovuto rientrare nel proprio paese per ragioni di sicurezza e di garantire il rimborso di tutti i costi extra sostenuti in relazione alla crisi di Covid-19. Gli eurodeputati hanno anche chiesto di aiutare gli studenti ad ottenere i crediti necessari seguendo piani di studio online per non perdere l’anno accademico.

La nuova vita del programma Erasmus

Come è sopravvissuto il progetto Erasmus al Covid-19? La commissione europea ha deciso di garantirne la continuità tramite l’attivazione di una mobilità in modalità virtuale. Gli studenti interessati allo scambio, dunque, potranno ancora presentare domanda.

Qualora lo studente venisse accettato per lo scambio, potrà prendere parte all’attività didattica dell’istituzione ospitante ma online. Seguirà le lezioni in “distance learning” e avrà tutti i diritti – nonché i doveri – che avrebbe avuto in una situazione sanitaria regolare. La frequentazione delle lezioni e lo svolgimento di eventuali esami gli riconoscerà crediti universitari e, cosa più importante, l’attività “virtuale” potrà essere poi combinata a quella in presenza fisica: quando la mobilità all’estero sarà di nuovo concessa lo studente potrà infatti recarsi sul posto e portare a termine il percorso già intrapreso. Le stesse disposizioni, ha precisato la Commissione, valgono per le professionalità coinvolte nell’ambito del progetto Erasmus+.

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