Sabato 27 Luglio 2024

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  • 24/6/2020

L'evasione fiscale fa male all'istruzione

Il Mef ha quantificato l’evasione fiscale e contributiva in Italia in 107.522 miliardi di euro, confermando il Paese come quello con l'importo evaso pro-capite più alto in tutta l’Unione Europea. L’ evasione fiscale rappresenta un costo a carico della collettività, sottrae risorse investibili in beni e servizi come sanità, istruzione ed infrastrutture, a carico soprattutto delle categorie più deboli, come alunni e docenti delle aeree più periferiche. Un danno non solo di tipo economico ma anche e soprattutto sociale.

Italia prima in Europa per evasione fiscale. Lo dice l’ultima statistica di “The Tax Research LLP“ e lo conferma il Ministero dell’Economia e delle Finanze che ha calcolato – prendendo in considerazione poco meno del 90 per cento delle tasse soggette a evasione – un’evasione fiscale e contributiva nel nostro Paese per un valore di circa 107 miliardi euro.

Che cos’è l’evasione fiscale?

Secondo la definizione comune, l’evasione fiscale è un comportamento illegittimo con cui il contribuente mira a contrastare il prelievo tributario. Al pari dell’elusione fiscale determina la riduzione del carico fiscale, ma se ne differenzia sul piano delle modalità di attuazione. Nel caso dell’evasione, la riduzione del prelievo si ottiene mediante una diretta e immediata violazione di norme tributarie, attraverso la rappresentazione esterna di una situazione di fatto non corrispondente alla realtà o con una sua non corretta qualificazione giuridica. È un concetto che non va confuso con quello più ampio di tax gap, che indica la differenza tra quanto lo Stato incassa effettivamente con le imposte e quello che incasserebbe se tutti pagassero le tasse. Il presupposto del sistema tributario è che le spese necessarie per la sussistenza di un’organizzazione sociale si devono necessariamente realizzare anche senza il consenso dei singoli in base alle leggi dello Stato. Ed è per questo che la Costituzione, all’art. 53, prevede che: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”

L'evasione fiscale in Italia...

Ogni anno, una commissione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) – composta da 15 esperti in materie economiche, statistiche e fiscali – pubblica la Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva. La relazione, con calcoli complessi, produce una stima ufficiale dell’ammontare delle entrate sottratte al bilancio pubblico.

Secondo l’aggiornamento all’ultimo rapporto, pubblicato il 27 novembre 2018, nel 2016 (ultimo anno per il quale i conti nazionali dell’Istat sono aggiornati) l’evasione fiscale e contributiva in Italia è stata quantificata in 107.522 milioni di euro, in aumento dello 0,7 per cento rispetto al 2015.

Questa stima riguarda l’87,5 per cento del gettito tributario soggetto a evasione e comprende una lunga serie di imposte, tra cui l’Irpef, l’Ires e l’Iva.

Oltre 96 miliardi di euro rappresentano il gap delle entrate tributarie, mentre poco più di 11 miliardi di euro quello delle entrate contributive.

...e in Europa

Secondo una relazione del Parlamento europeo, ogni anno in Europa viene evasa una cifra pari 823,5 miliardi di euro. Anche in questo rapporto, l’Italia si conferma il Paese con l’evasione fiscale pro-capite più alta in tutta l’UE, ben 3156 euro a testa. Subito dopo ci sono la Danimarca, il Belgio e il Lussemburgo, paesi dove l’alto livello di evasione pro-capite dipende anche da un  più alto livello di PIL pro-capite (ovvero di ricchezza prodotta da ogni individuo). Un secondo studio, “The European Tax Gap”, misura il rapporto tra tasse evase e il gettito fiscale. In Italia è del 23,29%, quarta in Europa, dopo la Romania, la Grecia e la Lituania.

Come impattano i numeri dell’evasione nei settori della vita pubblica

Sia il debito sia l'evasione fiscale rappresentano un costo a carico della collettività. L'evasione fiscale sottrae risorse investibili in beni e servizi come sanità, istruzione ed infrastrutture, a danno soprattutto delle categorie più deboli, come alunni e docenti delle aeree più periferiche.

Una questione che trae origine dalla cultura di quello che alcuni sociologi hanno chiamato familismo amorale: un forte individualismo allargato al proprio nucleo fatto di familiari e stretti conoscenti, il quale va inevitabilmente a danno dell’interesse collettivo. Un danno alla collettività non solo di tipo strettamente economico ma anche e soprattutto sociale. Portando ad una riduzione delle entrate per lo Stato, l’evasione contribuisce al peggioramento dei servizi pubblici del Welfare State e dei meccanismi di redistribuzione del reddito di cui lo Stato si fa carico. A seguito della pandemia da Covid-19, si è visto come i fondi al settore dell’istruzione non fossero sufficienti a sanare anni di tagli e riduzioni di spese, ancora più aggravate da una così alta evasione.

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